Prestito delega e pignoramento

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Prestito delega e pignoramento: sono compatibili? Sì, chi si trova in questa delicata situazione finanziaria può accedere alla cosiddetta delega di pagamento. Si tratta indubbiamente di un’opportunità importante, perché consente di avere liquidità pur avendo delle trattenute in busta paga. Il prestito con delega viene anche chiamato cessione del doppio quinto perché il rimborso avviene tramite appunto una trattenuta diretta sullo stipendio, ed è chiaramente riservato ai soli lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati. In questa guida sintetica esploreremo tutti gli aspetti dedicati a prestito delega e pignoramento, a partire dalla spiegazione circa la natura e gli aspetti caratterizzanti del pignoramento.

Cos’è il pignoramento

Che cos’è un pignoramento? Si tratta di un atto giuridico che impone a un soggetto di restituire un finanziamento a chi ci ha prestato del denaro, ed è una delle possibili soluzioni a cui può arrivare un istituto di credito o società finanziaria,

nel momento in cui il titolare del prestito non riesce ad adempiere alla rateizzazione concordata, né a proporre una soluzione transattiva. Esistono diverse modalità di riscossione, ed una di queste può arrivare a culminare nella richiesta di un pignoramento verso terzi a seguito di un’azione legale.

Il soggetto che non paga due o più rate di un finanziamento viene definito cattivo pagatore e inserito nel registro Crif consultato dal circuito bancario con una segnalazione negativa. Tuttavia prima di arrivare al pignoramento esiste ancora la possibilità di provvedere al pagamento e ricevere la cancellazione automatica dal registro, entro un determinato periodo di tempo.

Le fasi precedenti al pignoramento

Le banche e le finanziarie hanno tre strumenti per recuperare il denaro non rimborsato. La prima è il decreto ingiuntivo, un atto giudiziario con il quale il Tribunale o il Giudice di Pace impone al debitore di pagare il proprio debito entro un termine massimo di 40 giorni dalla data in cui tale ingiunzione viene notificata al debitore stesso. Quest’ultimo può

  • Opporsi all’ingiunzione di pagamento presentando una motivazione legittima
  • Proporre una soluzione transattiva, ovvero un piano di rientro del debito, oppure saldo e stralcio, all’ente creditore
  • Non procedere in alcun modo

In quest’ultimo caso scatta l’atto di precetto, con cui si intima al debitore di pagare il credito entro il termine di 10 giorni dalla notifica, e oltre al denaro dovuto bisogna aggiungere nella restituzione gli interessi di mora, e le spese legali. Anche in questo caso il debitore può fare opposizione o proporre una soluzione transattiva, ma se ancora ignora il provvedimento si arriva la pignoramento verso terzi.

Le varie tipologie di pignoramento

Arrivare a questa fase è fortemente controproducente, poiché l’azione legale interviene direttamente sui beni in possesso del debitore. Abbiamo diversi tipi di pignoramento, ovvero:

  • Pignoramento mobiliare, con la quale vengono sequestrati e resi indisponibili al debitore i suoi beni materiali
  • Pignoramento immobiliare, con la quale vengono venduti all’asta i beni immobili intestati al debitore per soddisfare il credito
  • Pignoramento verso terzi, ovvero quando vengono trattenute quote dello stipendio, della pensione o del conto corrente

Quando parliamo di prestito delega e pignoramento ci riferiamo al terzo caso, ovvero il pignoramento verso terzi. Poiché la delega di pagamento è riservata ai soli lavoratori dipendenti, il caso specifico di interesse è chi vede pignorato il proprio stipendio, in cui tale azione

secondo la normativa prevede una trattenuta massima di un quinto al netto delle ritenute di legge o di altre cessioni volontarie. Data questa caratteristica, è possibile richiedere un finanziamento sotto forma di prestito con delega.

La cessione del doppio quinto

Stante questa situazione, un lavoratore dipendente può richiedere un prestito delega rivolgendosi a un istituto di credito o società finanziaria, giacché questa tipologia di finanziamento consente di arrivare

alla cessione di due quinti del proprio stipendio netto, ovvero fino al 40 per cento del totale. I lavoratori dipendenti del settore pubblico statale possono invece arrivare fino al 50 per cento massimo della retribuzione in presenza di altre trattenute, che è il limite massimo consentito per legge.

Le caratteristiche del prestito delega

Sono possibili prestito delega e pignoramento perché tale finanziamento presenta caratteristiche molto simili alla cessione del quinto, correlate al fatto che il rimborso del credito avviene tramite trattenuta diretta sulla busta paga da parte dell’azienda, che lo versa direttamente alla banca o finanziaria. Gli elementi che contraddistinguono la delega di pagamento sono:

  • Rata fissa e costante per tutta la durata del finanziamento
  • Piani di ammortamento fino a un massimo di 120 mesi
  • Nessun giustificativo di spesa
  • Finanziamento a firma singola, che non richiede garanti né forme di garanzia aggiuntiva
  • Possibilità anche per chi ha altri finanziamenti in corso
  • Tutela assicurativa obbligatoria

I pignorati, come i protestati e cattivi pagatori, possono dunque accedere alla delega di pagamento, ma diversamente dalla cessione del quinto, c’è un terzo protagonista che ha voce in capitolo per l’erogazione del finanziamento: il datore di lavoro.

Il consenso formale dell’azienda

Con la delega di pagamento infatti il lavoratore non cede semplicemente una quota del proprio stipendio, con l’azienda che deve limitarsi a prendere atto dell’avvenuta cessione dopo la comunicazione dell’istituto di credito: si chiama prestito delega proprio perché vi è una delega del lavoratore all’azienda, la quale può legittimamente opporsi oppure dare il proprio assenso al finanziamento.

Questo vuol dire che in sede istruttoria l’azienda, oltre al certificato di stipendio, deve fornire un documento che attesti formalmente il proprio consenso alla cessione del doppio quinto. Tale documento può essere presentato dal lavoratore oppure richiesto all’azienda dalla società finanziaria su mandato del dipendente stesso.

Specifichiamo che tale autorizzazione deve essere fornita sempre in ogni caso, sia che si tratti di un dipendente che ha subito un procedimento di pignoramento del proprio stipendio, che un lavoratore privo di segnalazioni negative circa il proprio stato finanziario.

I documenti da consegnare

Per richiedere un prestito delega con pignoramento verso terzi in corso, il lavoratore non deve fare altro che consegnare presso la banca o finanziaria i propri documenti personali e di reddito:

  • Copia del documento di identità valido
  • Tessera sanitaria o codice fiscale
  • Ultime due buste paga

In questo modo è possibile avviare la fase istruttoria, che mediamente può durare dalle 48 ore ai 10-15 giorni al massimo. La variazione sulle tempistiche può dipendere da vari fattori, tra cui anche se richiedere tale prestito ad una finanziaria fisica oppure ad un ente che lavora on line, e in questo secondo caso i tempi si riducono anche sensibilmente. In presenza di busta paga e contratto di lavoro a tempo indeterminato, l’affidabilità creditizia del richiedente è garantita, anche in presenza di una pratica di pignoramento di un quinto dello stipendio.

I requisiti per un dipendente privato

Se la situazione è più semplice per un dipendente pubblico statale, per un dipendente privato prestito delega e pignoramento potrebbe risultare un argomento leggermente più complicato, poiché già senza problematiche finanziarie in corso vi sono maggiori requisiti da rispettare. Innanzitutto possono richiedere la delega di pagamento i lavoratori di aziende coop, srl o spa, mentre sono esclusi tutti gli altri, comprese le aziende che hanno meno di 15 dipendenti.

Inoltre vi sono parametri economici per stabilire se un dipendente privato può accedere a un prestito con delega, e quanto può ottenere, ovvero:

  • Anzianità di servizio
  • TFR maturato
  • Trattamento pensionistico integrativo

Gli anni di anzianità di servizio incidono direttamente sul TFR accantonato in azienda: un neo-assunto o chi ha preso servizio da pochi mesi non può accedere alla delega di pagamento. Nel caso in cui il TFR risultasse insufficiente per ottenere la cifra desiderata, si può contare eventualmente anche su una pensione integrativa che funga da tutela del credito.

Prestito delega e pignoramento: un esempio

Qui di seguito riportiamo una tabella con un possibile esempio di prestito delega con pignoramento in corso sullo stipendio: non si tratta di una simulazione specifica di qualche prodotto finanziario offerto da un ente di credito, ma di un esempio indicativo per capire come funziona il meccanismo di cessione del doppio quinto, numeri alla mano.

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Nell’esempio riportato, la metà dello stipendio risulta essere di 600 euro, e in questo caso chi vuole richiedere un prestito delega non potrà pagare più di 180 euro per un piano di ammortamento in 10 anni (120 mesi), per non superare il limite massimo previsto per legge sulle trattenute applicabili alla busta paga.

Il ruolo dell’assicurazione

Un lavoratore “normale” come uno pignorato deve comunque sottoscrivere un’assicurazione obbligatoria a tutela del credito. Non basta infatti la sola busta paga come nella cessione del quinto, che rende la polizza meramente facoltativa: la copertura assicurativa entra in gioco

per tutelare il lavoratore e la finanziaria nel momento in cui dovessero verificarsi impedimenti che pregiudicano la continuità dei pagamenti. Parliamo di eventi come la perdita involontaria del lavoro, malattia grave, o il decesso anticipato del titolare del prestito.

Conclusioni

Abbiamo visto dunque come prestito delega e pignoramento non sia affatto in contrasto tra loro, rendendo possibile ottenere liquidità anche in condizioni oggettivamente critiche come quelle di chi ha subito tale azione di sequestro sul proprio stipendio. Sarebbe sin troppo facile consigliare di intervenire mediante anche un consulente legale nelle fasi precedenti al pignoramento, quando si riceve notifica di un decreto ingiuntivo o di un precetto, poiché è ancora possibile operare una transazione con l’ente finanziario con cui si è indebitati. In tale frangente per un lavoratore dipendente è ancora più semplice ottenere una delega di pagamento e pagare il debito residuo in corso, senza le limitazioni dovute al pignoramento. Inevitabilmente infatti la cifra che si può ottenere con un pignoramento in corso tramite la delega di pagamento è limitata dalle disposizioni normative in materia circa le quote cedibili del proprio stipendio, come abbiamo visto anche nell’esempio riportato.

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